Abbiamo problemi con la gente.
A volte la terra di casa non è sempre la migliore. Storia della terra di Madrid, di come da rossa e scadente è diventata come quella di Montecarlo e Roma, passando per il blu.
Non vivremo in eterno, ma c’è chi ancora si ostina a non crederci, nonostante gli scricchiolii. Roger Federer, il semidio che non si ricorda di morire, continua a scricchiolare. E lascerà la zona del crepuscolo.
Ad un certo punto tutto il mondo si è ritrovato a tifare per Jiri Vesely, un tennista che ci ha dato un altro motivo per ricordare il 13 aprile 2016. Che sia una sconfitta salutare per Djokovic?
Cosa dobbiamo aspettarci dalla terra battuta, con Montecarlo alle porte. Dieci speranze che diano interesse alla stagione sul rosso.
Il rifiuto di Camila Giorgi, le convocazioni in fretta e furia di Barazzutti, l’ombra di Bolelli e una Federazione di manica larga a certe condizioni. Che futuro aspetta l’unica attuale speranza del tennis femminile italiano?
Può una partita in cui gli errori doppiano i vincenti essere la migliore dell’anno? Forse no, ma il contrasto di stili visto ieri nel match tra Kei Nishikori e Gaël Monfils è stata la cosa più divertente che abbiamo visto in questo pallido 2016.
Come si può evitare il ritiro a ridosso dei trent’anni se non ci si chiama Roger Federer e il fisico comincia a presentare il conto dopo anni di battaglie sul campo da tennis?
Tutto quello che c’è da sapere sul secondo Master 1000 dell’anno, che vedrà tornare in campo Roger Federer dopo circa due mesi. Il campione in carica è proprio chi pensate voi.
Alexander Zverev è nel tennis che conta. Tutti lo cercano e lo nominano, perché pare che diventerà il numero 1 del mondo.
Il tennis liberato dagli oppressori, il tennis senza i risultati scontati e con i Carneade e i parvenu al potere: è febbraio.