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Cinque cose sul Master 1000 di Shanghai

Chi ci sarà e chi mancherà – Non essendo né Indian Wells, né Miami, Shanghai ha un semplice tabellone a 56 giocatori: 45 di questi accedono direttamente tramite la classifica, i rimanenti 12 posti vengono suddivisi tra qualificati (7) e wild-card (4: i cinesi Ze Zhang, Yan Bai e Di Wu e il tedesco Tommy Haas; non ci sarà invece Mikhail Youzhny, quartofinalista lo scorso anno: senza quei 180 punti rischia di scendere oltre la duecentesima posizione mondiale). Tra gli aventi diritto hanno annunciato forfait Gaël Monfils, Grigor Dimitrov, Philipp Kohlschreiber, Florian Mayer (che sarebbe entrato utilizzando il ranking protetto) e Juán Monaco. Il francese due anni fa fu grande protagonista perché sconfisse Roger Federer agli ottavi e riuscì a portare via un set al futuro campione Novak Djokovic. Monfils non ha più giocato dagli US Open, quando si infortunò nel corso del suo incontro di primo turno contro Ilya Marchenko. Aveva dato appuntamento a Pechino, ma anche quest’anno salterà completamente il mini-swing asiatico come successo dodici mesi fa. Di Dimitrov invece non si sa molto, ma evidentemente il bulgaro si trova in un momento molto delicato della carriera e ha forse bisogno di mettere ordine per capire che direzione prenderà il suo futuro. Florian Mayer si è cancellato da tutti i prossimi tornei fino a fine anno quindi dovremo attendere il 2016 (si spera) per vedere qualche altra sua magia. Monaco invece si è ritirato a Kitzbühel, lasciando in lacrime il campo a causa di un infortunio al polso. Qualche settimana fa, comunque, Monaco ha ripreso la racchetta in mano, segno che l’infortunio non era così grave come si era pensato all’inizio. I sei tennisti che li sostituiscono nel main draw sono Gilles Muller, Vasek Pospisil, João Sousa, Steve Johnson, Victor Estrella Burgos e Andreas Haider-Maurer. Cinque rinunce e sei sostituti: non ci sarà infatti lo Special Exempt, cioè il posto riservato a tennisti che non hanno diritto ad accedere al tabellone principale ma sono impossibilitati a giocare le qualificazioni perché sono andati molto avanti nei tornei della settimana precedente. Di conseguenza l’ultimo spot in tabellone va all’austriaco Haider-Maurer (in attesa dei qualificati).

Le teste di serie – Le prime otto teste di serie hanno diritto ad un bye nel primo turno. Le teste di serie dal numero 9 al 16, invece, devono giocare anche il primo turno. Questa la suddivisione delle teste di serie a Shanghai:

1-2: Djokovic, Federer
3-4: Murray, Wawrinka
5-8: Berdych, Nishikori, Ferrer, Nadal
9-12: Raonic, Simon, Gasquet, Anderson
13-16: Isner, Cilic, López, Tsonga

La finale ottenuta a Kuala Lumpur ha permesso a Feliciano López di conquistare il quindicesimo posto e di far scalare David Goffin tra i tennisti che non beneficeranno di una testa di serie. Anche nei Master 1000, i primi quattro del ranking pescano agli ottavi i tennisti compresi tra la tredicesima e la sedicesima posizione, mentre quelli tra la quinta e l’ottava vengono sorteggiati contro le testa di serie tra la nona e la dodicesima posizione. Per cui Djokovic, Federer, Murray e Wawrinka hanno trovato agli ottavi – in linea teorica, sia chiaro – López, Tsonga, Isner e Cilic; mentre Berdych, Nishikori, Ferrer e Nadal se la vedranno contro Simon Anderson, Gasquet e Raonic. Ad occhio i tennisti più pericolosi  sono capitati a Berdych (Simon, finalista in carica) e Nishikori (Anderson, quartofinalista agli US Open). Djokovic e Federer hanno pescato López e Tsonga che sono andati piuttosto bene nei due tornei ATP 250 che si sono giocati la settimana scorsa e piuttosto male nei successivi tornei di Pechino e Tokyo. Tra i primi quattro è difficile dire a chi sia andata peggio nei quarti: Djokovic ha trovato Ferrer, distrutto in semifinale a Pechino ma che ha vinto un titolo dopo qualche mese difficile e conta addirittura una finale (nel 2011); Federer ha avuto in sorte Nishikori che si è riposato agli US Open, vanta una semifinale a Shanghai (nel 2011) ma si è fatto sorprendere da Paire nel torneo di casa;  Murray ha quel Berdych che è tornato a vincere un titolo e a Shanghai ha giocato una semifinale (nel 2012) ma per non smentirsi ha perso sùbito a Pechino, dove difendeva la finale; infine Wawrinka incrocia un Nadal che rimane la solita incognita nonostante abbia giocato una finale nel torneo cinese, seppur risalente a sei anni fa, e sia in finale a Pechino. Insomma, se dovessero arrivare ai quarti i primi otto, probabilmente ciascuno dei primi quattro sarà il favorito.

Gli italiani – Due italiani a Shanghai, perché il cut-off è piuttosto severo, e nessuno dei due sarà testa di serie: Andreas Seppi e Fabio Fognini. Fabio peggio dell’anno scorso non può fare, quando perse contro un tennista sconosciuto e salutò il pubblico con il dito medio. Due anni fa, comunque, giocò gli ottavi e i risultati confortanti ottenuti a New York e a Pechino potrebbero dargli coraggio. Il tabellone non è male, perché ha pescato João Sousa al primo turno e Kevin Anderson o Tommy Haas al secondo turno. E pure agli ottavi, dove dovrebbe esserci Kei Nishikori (o Kyrgios) la strada non è sbarrata. Anche Seppi come miglior risultato ha gli ottavi (ottenuti nel 2010) ma ha saltato ben tre edizioni nel 2009, 2011 e 2014. Come Fognini, Seppi non ha pescato teste di serie al primo turno (affronterà Steve Johnson) ma al secondo turno ci sarà Andy Murray: insomma, il ligure ha qualche chance in più di andare avanti. Bolelli è impegnato nelle qualificazioni, dove ha battuto l’altro italiano in tabellone, Matteo Donati, e potrebbe diventare il terzo italiano in tabellone.

Il programma – Tra Shanghai e l’Italia ci sono sei ore di fuso. Questo significa che gran parte dei match si giocano nella primissima mattina europea e alcuni proseguono fino al pomeriggio. I primi singolari del tabellone principale si giocano domenica 11 mentre la finale è programmata per la domenica successiva alle 16:30 (in Italia saranno le 10:30). Anche le semifinali partiranno alle 16:30 mentre i quarti di finali e in generale tutte le altre sessioni da lunedì in poi cominceranno alle 11, quando cioè in Italia saranno le 5.

I record – Il Shanghai Rolex Masters è un torneo piuttosto giovane perché la prima edizione del torneo cinese si tenne nel 2009, quando Amburgo venne declassato tra i tornei ATP 500 e Madrid cambiò superficie e lasciò libera la sua settimana (ciò non ha impedito al torneo cinese di essere votato per ben cinque anni consecutivi dai giocatori come miglior Master 1000 della stagione; solo nel 2014 Indian Wells è riuscito a scalzarlo). Di conseguenza, ci sono pochi record e sono poco significativi. I plurivincitori sono Novak Djokovic e Andy Murray, che hanno vinto i titoli nei bienni 2010-2011 (Murray) e 2012-2013 (Djokovic). Lo scozzese è il tennista che ha giocato più finali (2010-11-12). Simon è l’unico tennista non compreso tra le teste di serie ad aver giocato una finale mentre Djokovic è l’unico ad aver vinto il titolo mentre era numero 1 del mondo (nel 2013).

ATP Shanghai 2015


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