[vc_row][vc_column width=”2/3″][thb_gap height=”70″][vc_single_image image=”5798″ img_size=”full” alignment=”right”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][thb_gap height=”70″][vc_column_text]La prima volta che lo vidi? Immagina i campi e immagina i fiori, pensa alle voci, pensa ai colori. Servizio esterno di quello che dicevano che era il migliore di tutti, mica lo sapevano che l’altro era diverso. Nessuno lo sapeva. Era un periodo in cui leggevo anche cinque romanzi contemporaneamente. Roba bellissima, mi trattavo bene. In certi periodi gli svedesi, forse un norvegese, Ellroy, Stephen King. Poi però presi la Recherche, come raccontarti l’impressione di uno schiaffo? Come se stessi facendo un’altra cosa. C’erano gli scrittori e c’era Proust. C’erano i tennisti e c’era lui, la sua risposta di dritto, le prime lacrime.
Ma chi era mai questo Federer?[/vc_column_text][thb_gap height=”20″][vc_column_text][wpdm_package id=’5782′][/vc_column_text][thb_gap height=”10″][vc_column_text][wpdm_package id=’5810′][/vc_column_text][thb_gap height=”10″][vc_column_text][wpdm_package id=’5882′][/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][thb_gap height=”50″][/vc_column][/vc_row]
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