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Cosa vi siete persi la scorsa settimana

Wuhan (WTA, Premier 5)
Tra gli US Open e le WTA Finals di Singapore (dal 25 ottobre all’1 novembre) sono due i tornei principali: il Premier 5 di Wuhan che assegna 900 punti alla vincitrice e il Premier Mandatory di Pechino che ne assegna 1000. Ci sono altri eventi tra Pechino e Singapore ma è verosimile che saranno i due tornei cinesi a decidere le otto che avranno diritto a qualificarsi per il torneo di fine anno. A dire il vero, sono le prime sette a essere certe di qualificarsi, mentre l’ottava può entrare come wild-card (a discrezione della WTA). Non è mai stata assegnata una wild-card per il torneo di fine anno, ma quest’anno potrebbe esserci un’eccezione dato che Flavia Pennetta potrebbe stare fuori dalle prime otto. Se la brindisina non andrà a Singapore la WTA si troverà con otto tenniste a giocarsi il titolo di campionessa WTA senza aver vinto nemmeno uno Slam, dato che l’altra tennista che si è aggiudicata gli altri Slam, Serena Williams, ha già fatto sapere di aver chiuso la sua stagione con quell’incredibile sconfitta contro Roberta Vinci nella semifinale degli US Open. Proprio Roberta Vinci è stata grande protagonista del torneo di Wuhan, terminato sabato con la vittoria di Venus Williams, che ha anche festeggiato la vittoria numero 700 nel circuito (con una torta che esprime l’occhio per l’eleganza e la sobrietà che hanno a Wuhan). La tarantina ha giocato un altro torneo straordinario ed è arrivata ad un punto dalla vittoria contro l’altra sorella Williams. Roberta aveva vinto il primo set, poi aveva subito un parziale di undici game a quattro ma era riuscita clamorosamente a rimontare fino al match-point. Venus però aveva una vendetta da portare a termine e nonostante qualche pausa di troppo, è riuscita a chiudere al tie-break del terzo set.

Tra il punto del 5-4 (che termina a 0:30) e la ripresa del gioco (1:47) passano 77 secondi. Settantasette, le gambe delle donne.
 

In questo periodo a Roberta Vinci riesce di tutto, per cui si può anche capire la frustrazione e la rabbia con cui chiede a Venus: “Ho capito, cazzo, vuoi un caffè, un tè?” tra la prima e la seconda di servizio sul 6-4 del tie-break finale. La statunitense ovviamente non capisce ma qualcosa deve aver intuito dal tono di Roberta e dalla stretta di mano. Serena avrà apprezzato, di sicuro.

Polemiche tra Vinci e famiglia Williams a parte, il torneo di Wuhan ha messo in corsa anche Venus Williams per un posto tra le magnifiche otto, complicando ulteriormente i calcoli. Venus è arrivata molto stanca, ma ha trovato un’avversaria più stanca di lei e soprattutto molto più giovane e dunque inesperta. Una volta tanto, insomma, il fattore età è andato a favore di Venus, che ha approfittato del ritiro di Garbiñe Muguruza sul 6-3 3-0 per vincere il suo primo Premier 5 da oltre cinque anni. I 900 punti di Wuhan fanno balzare Venus al nono posto della Race, che poi sarebbe l’ottavo posto, se consideriamo che Serena è già fuori.  La corsa per Singapore è molto confusa, così come confuso dovrebbe essere il torneo di fine anno, con un equilibrio praticamente inedito per il circuito, da qualche anno a questa parte. Ad ogni modo, questo è il riepilogo della situazione.

Le tenniste già qualificate sono tre: Serena Williams, Simona Halep, Maria Sharapova. Come già detto, Serena non parteciperà al torneo, quindi restano sei posti da assegnare. Da Muguruza (numero 3 della Race, se non si conta Serena) fino a Stosur (numero 27), tutte le tenniste hanno una qualche chance di qualificarsi. A dire il vero, chi sta in basso come l’australiana ha ben poche chance e si tratta di calcoli che non vale la pena affrontare. Ad ogni modo, Petkovic, Stosur e Mladenovic devono almeno vincere il titolo a Pechino per restare in corsa; Jankovic, Ivanovic ed Errani devono almeno arrivare in finale; Keys deve raggiungere almeno la semifinale; Vinci e Bacsinszky devo arrivare almeno ai quarti. Vinci è stata fortunata nella sfortuna: ha infatti pescato Simona Halep agli ottavi del torneo di Pechino. Halep ha probabilmente la testa già a Singapore e difatti si è ritirata dopo nove game nel corso della partita di primo turno contro Arrabarruena-Vecino. E ai quarti potrebbe esserci Muguruza, che però si è ritirata nel corso della finale di Wuhan e potrebbe non recuperare in tempo. La strada di Sara Errani è parecchio in salita, ma la ravennate si è già data una mano eliminando Petra Kvitova al primo turno. Errani non aveva mai battuto Kvitova in carriera e il buco nel tabellone potrebbe effettivamente darle qualche speranza. Ma siamo nel campo dell’ottimismo più spinto.

Kuala Lumpur (ATP 250)
Per quanto riguarda l’ATP si sono giocati due tornei minori anche se due top-10 hanno deciso di giocare rendendo questa settimana un po’ più interessante, almeno per quanto riguarda il Masters. Da tennista navigato qual è, David Ferrer è andato in Malesia per fare scorta di punti e scavare tra sé e il nono posto un ulteriore margine. Missione compiuta: il valenciano è arrivato in finale e con un doppio 7-5 ha battuto il connazionale López portandosi a casa (anzi, a Pechino) 250 preziosissimi punti. Restano comunque ancora tantissimi punti da assegnare perché da qui a fine novembre si giocheranno altri due Master 1000 (a Shanghai e Bercy) e altri quattro ATP 500 (due partono questa settimana a Tokyo e a Pechino, due si giocano tra Shanghai e Bercy, cioè a Vienna e a Basilea, Valencia invece è stato declassato ad ATP 250). Insomma, se per la WTA la situazione è confusa ma qualche conto si può fare, per l’ATP è davvero troppo presto. Ferrer, per non saper né leggere né scrivere, ha comunque fatto carburante e costringerà gli inseguitori a giocare al 100% se vorranno rubargli il posto (sempre che Murray non rinunci alle Finals e liberi uno spot).

Shenzen (ATP 250)
Tutto come previsto, pioggia compresa, a Shenzen, dove Berdych ha vinto il torneo in modalità simil Federer, cioè senza cedere un set e perdendo appena un paio di servizi in tutto il torneo. Il numero 2 Cilic, sollevato forse dal peso dello US Open, ha fatto un buon torneo, ma è rimasto quello di tutto l’anno (e di sempre) e appena ha trovato un giocatore che la rimetteva dall’altra dopo mezz’ora è crollato. Bolelli conferma di essere un gran bravo ragazzo e poco altro ormai, mentre forse, chissà non si può mai dire, magari un giorno ricorderemo questo torneo per via di Hyeon Chung sul quale si addensano sin troppe pressioni. Il coreano cresce a vista d’occhio, o forse è il paragone con Quinzi, che due anni fa lo batteva in finale a Wimbledon, che fa apparire le cose più grandi di quello che sono. Ad ogni modo l’occhialuto diciannovenne ha perso solo di misura contro Cilic e promette un interessante finale di stagione.

Punto della settimana
La solita nonchalance di Kyrgios nel giocare questi dritti fortissimi e angolatissimi. Chissà se smetterà di fare questi punti, quando gli verrà voglia di vincere qualcosa.

Bonus
Solidarietà al Social Media Editor del torneo WTA di Wuhan.

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