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Cinque cose sul prossimo Wimbledon femminile

1. Chi ci sarà, chi non ci sarà e chi tornerà
Anche il tabellone femminile non si fa mancare le sue assenze illustri: così come Rafael Nadal, anche Viktoria Azarenka dopo l’infortunio al Roland Garros ha deciso di saltare Wimbledon. La bielorussa sta ancora recuperando dall’infortunio al ginocchio che la costrinse al ritiro nel match di primo turno contro Karin Knapp. Nel periodo di questa stagione in cui non è stata infortunata Azarenka ha vinto due titoli Premier Mandatory, per giunta in successione, ad Indian Wells e Miami; a Wimbledon ha raggiunto in passato la semifinale per ben due volte, nel 2011 e nel 2012. Mancherà anche Naomi Osaka: molti ancora non la conoscono, dato che è entrata da poco in top 100, ma quest’anno la giapponese è stata capace di raggiungere il terzo turno sia agli Australian Open che al Roland Garros, ed ha solo 18 anni. Ovviamente mancherà anche Maria Sharapova, squalificata per due anni per la positività al meldonium. Questo significa che in tabellone ci saranno appena tre campionesse di questo torneo: Serena Williams, Petra Kvitova e Venus Williams.

Al posto di Azarenka, essendo oramai iniziate le qualificazioni, subentrerà una lucky loser, una ripescata dalle qualificazioni, mentre Naomi Osaka verrà sostituita nel main draw da Anna Tatishvili. Avendo l’AELTC utilizzato solo sei delle wildcard disponibili, i due posti rimanenti verranno occupati da Krystina Pliskova e Kateryna Kozlova.

Tornano a gareggiare negli Slam, dopo aver saltato il Roland Garros per infortunio, sia Belinda Bencic che Caroline Wozniacki; per quest’ultima sarà il primo torneo dello Slam in cui non è inclusa nelle teste di serie dall’Australian Open 2008. A loro due si aggiungono Victoria Duval e Shuai Peng, che usufruiranno del ranking protetto, quel ranking che permette di entrare nei tabelloni principali a chi si infortuna per più di sei mesi.

Le wildcard per il tabellone principale quest’anno sono sei, invece che otto; due posti sono stati lasciati vacanti, i rimanenti sono stati assegnati a Daniela Hantuchová, Marina Melnikova, Tara Moore, Laura Robson, Evgeniya Rodina e Katie Swan.

2. Le teste di serie
Le teste di serie nel tabellone femminile non vengono rimodulate con il criterio che viene seguito per il torneo maschile, una calcolo ponderato dei punti del ranking in considerazione dei risultati tenuti sull’erba negli ultimi due anni. Questo fa sì che vi siano parecchie giocatrici “specialiste” che hanno una testa di serie non adatta o comunque inferiore a quello che sarebbe il loro valore sulla superficie.
Azarenka si è ritirata prima del sorteggio e quindi le teste di serie sono state ricalcolate: la bielorussa lascia libera la testa di serie numero 5, permettendo ad Andrea Petkovic di chiudere il cerchio inserendosi alla numero 32 e a Venus Williams, cinque volte campionessa a Church Road, di entrare tra la prime otto. Inoltre Barbora Strycova, che gioca molto bene sull’erba, sale nel gruppo 17-24 e quindi si risparmia un potenziale terzo turno molto ostico (avrebbe potuto pescare Williams o Muguruza, per esempio).
Le teste di serie ai fini del sorteggio, che si terrà alle ore 10 locali (11 italiane) di venerdì, sono:

1-2: S. Williams – Muguruza
3-4: Radwanska – Kerber
5-8: Azarenka Halep – Vinci – Bencic – V. Williams
9-12: Keys – Kvitova – Bacsinszky – Suarez Navarro
13-16: Kuznetsova – Stosur – Pliskova – Konta
17-24: Svitolina – Stephens – Cibulkova – Errani – Pavlyuchenkova – Jankovic – Ivanovic – Strycova
25-32: Begu – Bertens – Vandeweghe – Safarova – Kasatkina – Garcia – Mladenovic – Petkovic

Il regolamento degli Slam prevede che le teste di serie non si possano incrociare tra loro prima del terzo turno. Al terzo turno le prime otto teste di serie vengono sorteggiate con quelle tra le venticinquesima e la trentaduesima posizione. Inoltre, le prime quattro del tabellone, agli ottavi, pescano tra la tredicesima e la sedicesima testa di serie.
Senza rimodulazione delle teste di serie, ecco che una bicampionessa di Wimbledon come Petra Kvitova viene considerata sulla carta meno forte sull’erba di Roberta Vinci, che non vince un match sull’erba dal 2013.

Coco Vandeweghe è assolutamente quella da evitare tra le tenniste nelle posizioni 25-32, che vengono sorteggiate con le prime 8 al terzo turno. La statunitense ha vinto il torneo International di ‘s-Hertogenbosh ed è poi arrivata in semifinale al Premier di Birmingham la settimana successiva. Anche Caroline Garcia, testa di serie numero 30, è fresca vincitrice di un torneo sull’erba, la prima edizione del Mallorca Open. Bertens e Begu invece, che sono state protagoniste nello scorso Roland Garros, potrebbero anche essere delle avversarie più morbide. Begu perché ha un gioco spiccatamente da terra battuta, Bertens perché viene da un infortunio al polpaccio.

I pericoli agli ottavi per le prime quattro teste di serie si chiamano Johanna Konta e Karolina Pliskova. La prima gioca in casa, è la prima tennista britannica testa di serie dal 1984, ed è in costante progresso dall’inizio dell’anno. La seconda non è mai arrivata alla seconda settimana di uno Slam ma, con il servizio potente che ha, potrebbe riuscirci finalmente a Wimbledon.

Rimangono da menzionare Barbora Strycova e Dominika Cibulkova, teste di serie numero 24 e 19. La ceca è riuscita a raggiungere i quarti di finale nel 2014 ed è una delle poche interpreti del serve&volley, oltre che finalista nel recente torneo Premier di Birmingham. Cibulkova ha ritrovato un insolito stato di forma, e potrebbe avere una buona performance nelle due settimane: Wimbledon non è il suo Slam preferito, ma nel 2011 arrivò a sorpresa nei quarti di finale, battendo Caroline Wozniacki in tre set, in un match molto combattuto negli ottavi di finale.

Proprio la danese è uno dei nomi di spessore rimasti fuori dalle teste di serie: la danese interrompe a 32 la striscia di Slam in cui è risultata testa di serie.  C’è da segnarsi anche il nome di Sabine Lisicki, naturalmente. Oltre alla finale del 2013, Lisicki ha giocato una volta la semifinale (2011) e altre tre volte i quarti di finale (2009, 2012 e 2014). Inoltre tedesca ha la strana abitudine di eliminare la campionessa uscente del Roland Garros: è già successo per quattro volte in passato (a Sharapova, Li Na, Serena Williams e Kuznetsova). Occhio quindi, Garbiñe.
C’è anche un’altra finalista fuori dalle teste di serie, cioè Eugenie Bouchard, finalista a Wimbledon nel 2014. Dando invece un occhio alle giovani promesse, fanno ben sperare Jelena Ostapenko e Monica Puig. Quest’ultima, in particolare ha giocato con buoni risultati molti dei tornei di preparazione sull’erba.

Simona Halep non ha giocato alcun torneo preparatorio prima di Wimbledon
Simona Halep non ha giocato alcun torneo preparatorio prima di Wimbledon

3. Le italiane
Così come al Roland Garros, ai blocchi di partenza avremo Roberta Vinci, Sara Errani, Camila Giorgi, Karin Knapp e Francesca Schiavone. Roberta Vinci esordirà per la prima volta con la testa di serie numero 6 in uno Slam, la testa di serie più alta finora con cui si è presentata in uno Slam; è da ricordare però che la tarantina non vince un match sull’erba daWimbledon 2013, dove arrivò al terzo turno. Da allora 0 vittorie e 6 sconfitte in altrettanti tornei.
Non va molto meglio a Sara Errani, che in questo torneo dello Slam non vanta un risultato migliore del terzo turno, che conquistò nel 2012. Chi invece, con tutte le cautele del caso, sembrerebbe avere feeling con superficie e torneo è Camila Giorgi, che ha vinto il suo unico titolo sull’erba di s’Hertogenbosh l’anno scorso e ha raggiunto gli ottavi a Wimbledon 2012 partendo dalle qualificazioni. Karin Knapp deve ancora dimostrare di aver recuperato al 100% dall’infortunio al ginocchio. Francesca Schiavone è al sessantatreesimo main draw in uno Slam: a Wimbledon la milanese ha sempre dimostrato di trovarsi poco a suo agio, eccezion fatta per il 2009, quando arrivò ai quarti di finale. Per loro due ci sono poche chance non solo con le più forti, ma anche con molte altre. A loro cinque non si aggiungerà nessun altra tennista, dal momento che nessuna italiana è riuscita ad entrare nel tabellone di qualificazioni.

4. Il programma
Si comincia di lunedì e si finisce di sabato. Il secondo lunedì è quello dedicato a tutti gli ottavi, quello che viene chiamato Manic Monday e di lì si procede a giocare un giorno sì e un giorno no. Londra è un’ora indietro rispetto al nostro fuso orario. Il Campo Centrale e il campo n.1 cominciano sempre alle 14 italiane, tutti gli altri alle 12:30. Avendo il tetto retrattile, sul Campo Centrale si gioca anche con la pioggia. Non sono previste sessioni notturne, ma gli organizzatori possono decidere di far terminare gli incontri con il tetto coperto e la luce artificiale, a patto che non si giochi oltre le 23 locali (la mezzanotte italiana). Nel singolare maschile comincia per prima la parta alta del tabellone, in quello femminile la parte bassa. Questo perché la partita inaugurale del campo centrale la gioca sempre il detentore del titolo del singolare maschile. La detentrice del singolare femminile apre il programma del martedì. Visto che l’anno scorso ha vinto la testa di serie numero 1 sia nel singolare maschile, Djokovic, che femminile, Serena Williams, ecco spiegata la scansione dei due calendari. Questo il programma nel dettaglio:

Serena Williams e Garbiñe Muguruza si sono affrontate cinque volte in carriera (3-2 per Serena), sempre negli Slam
Serena Williams e Garbiñe Muguruza si sono affrontate cinque volte in carriera (3-2 per Serena), sempre negli Slam.

Lunedì 27 giugno – martedì 28 giugno: primo turno
Mercoledì 29 giugno – giovedì 30 giugno: secondo turno
Venerdì 1 luglio – sabato 2 luglio: terzo turno
Lunedì 4 luglio: ottavi di finale
Martedì 5 luglio: quarti di finale
Giovedì 7 luglio: semifinali
Sabato 9 luglio: finale (a partire dalle 15 italiane)

5. I record
Ci riprova ancora: Serena Williams potrà raggiungere Steffi Graf vincendo il titolo. Non solo però nel numero di titoli Slam vinti a quota 22, record per l’Era Open, ma anche come numero di titoli vinti a Wimbledon, a quota 7. Poi potrebbe voler puntare a Margaret Court, a quota 24 titoli, per il record assoluto. Serena Williams potrebbe ritoccare un ulteriore record, quello di più anziana vincitrice di un torneo dello Slam nell’Era Open; record che peraltro già detiene, e sempre a Wimbledon, con la vittoria dell’anno scorso a 33 anni e 9 mesi.
Garbiñe Muguruza vincendo anche Wimbledon metterebbe a segno la doppietta con il Roland Garros. Non sono molte le giocatrici ad avere questo traguardo in bacheca: nell’Era Open ci sono riuscite Margaret Court, Billie Jean King e Chris Evert una volta, Serena Williams e Martina Navratilova due volte, Steffi Graf addirittura quattro. Curiosamente, anche per Chris Evert i primi due titoli furono Roland Garros e Wimbledon in successione.
Per Petra Kvitova, che sui campi di Wimbledon ritrova la magia dei suoi colpi, potrebbe essere il terzo titolo, come Margaret Court, Maria Bueno, Chris Evert (e, se si vuole andare a prima dell’Era Open, Maureen Connolly).
L’ultima britannica a vincere il titolo prima di quello eventuale di Johanna Konta? Virginia Wade, nel 1977. Un’attesa di quasi 40 anni, che comunque non supera la distanza tra i titoli di Fred Perry nel 1936 e quello di Andy Murray nel 2016.

Ad ultimo, ma non per questo da sottovalutare, il montepremi tocca un nuovo record: incrementato del 5% (da 26,75 a 28,1 milioni di sterline), ad oggi Wimbledon è l’evento tennistico più pagato al mondo. L’equivalente del montepremi è di più di 36 milioni di euro e più di 41 milioni di dollari. I vincitori guadagnano 2 milioni di sterline (per fare un confronto, i vincitori degli US Open guadagnano 1,8 milioni di dollari), i finalisti 1 milione a testa. Quanto guadagnavano i vincitori del primo Wimbledon organizzato nella Era Open? 3 mila sterline, ossia un decimo di quanto porta a casa un eliminato al primo turno. Ah, l’inflazione…

Wimbledon 2016


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