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Seguire il tennis

Solo Atene e Roma, tra le capitali europee, sono state fondate prima di Sofia, e visto che si parla del Vecchio Continente, ne deriva che la capitale bulgara è una delle città più antiche del mondo. Eppure, nonostante quel nome così affascinante che evoca un donna saggia e paziente, Sofia non è tra le mete predilette da chi cerca un weekend fuori porta a basso prezzo. C’è Budapest, c’è Praga, c’è Varsavia, ci sono le capitali baltiche, perché avventurarsi in questa città che in molti descrivono come brutta e pericolosa?

Eppure il suo fascino deve averlo, Sofia, visto che in molti hanno evidentemente preferito fare un giro in centro invece di godersi una delle partite più gustose che il tennis di febbraio possa offrire agli appassionati: Marius Copil contro Robin Haase, secondo turno del torneo locale.  

Non c’è dubbio che febbraio sia il mese dei veri irriducibili: gli occasionali del tennis, che a malapena si sono accorti dell’off-season, tanto è breve il periodo di riposo che viene accordato a questi poveri giramondo, si sono prontamente collegati per gli Australian Open, ma non si faranno vedere prima di Indian Wells o Miami, sempre che non decidano di aspettare il sole di maggio che bacia la Città Eterna.

I palazzetti europei o i lontani campi in terra battuta in Sudamerica, interessano solo pochi eletti che senza tennis non riescono a stare. Oppure, chi si è stancato del tennis di vertice e preferisce vedere match incerti tra tennisti che esitano nel momento di chiudere la partita, che a volte fanno errori madornali che ci fanno arrossire un po’ meno quando osiamo prendere in mano una racchetta, che a volte si presentano ad un torneo in condizioni inaccettabili, giusto per staccare l’assegno e partire alla volta di qualche altra mèta poco seducente. Sempre che ne valga davvero la pena.

Qualificarsi al secondo turno di questo torneo porta il doppio dei punti di un primo turno agli Australian Open, eppure questa partita farà guadagnare al vincitore 8.565 euro, nemmeno un quarto di quanto hanno guadagnato Copil e Haase per farsi battere all’esordio a Melbourne da Gilles Simon e Lorenzo Sonego.

Il cliché esige che Haase sia un talentuoso indolente, un Fognini olandese che però non può nemmeno vantare un quarto turno negli Slam. Spesso lo prendono in giro sui social – c’è pure un hashtag da tirar fuori quando butta via qualche match: #hahasse -, lui risponde per lo più cordialmente, spiegando come il tennis non sia una pura questione aritmetica. Copil invece, è uno di quei tennisti senza volto, che da poco ha cominciato a giocare nei tornei più importanti e che ancora deve giocare una di quelle partite importanti contro i più forti – una vittoria a sorpresa o una sconfitta di un soffio – che generalmente ti garantiscono un po’ di fama negli anni a venire.

Guardare una partita di tennis è ricordare il passato dei tennisti, studiarne i movimenti, divertirsi a prevedere l’esito di un punto e sorprendersi delle illogiche scelte di un professionista. Se poi il tennis che viene messo in campo è pure di qualità seguire il tennis diventa perfino appagante. Non c’è una cosa che Haase e Copil non sappiano fare con naturalezza. Copil ha un meraviglioso rovescio a una mano e gioca un back pulito e silenzioso, che spesso fa ammattire Haase. L’olandese, poco ispirato, è uno da hot shot ma oggi non è giornata.

Nei forum per impallinati di scommesse, in molti indicavano Copil come favorito, nonostante la classifica e l’esperienza suggerissero altri investimenti. Ma Haase viene da un weekend di Coppa Davis piuttosto lungo, ha giocato sulla terra battuta e porta in Bulgaria poca fiducia, visto che ha perso entrambi i singolari, per 7-5 al quinto anche quello contro Adrian Mannarino che avrebbe dato il 2-2 ai Paesi Bassi. Non che la fiducia sia un fattore davvero rilevante, per Robin: avesse vinto, e magari portato la sua squadra ai quarti, avremmo scritto che, scarico mentalmente, non avrebbe avuto il tempo di recuperare.

Il match è durato poco più di un’ora, nonostante i 23 game, ma Sofia è un torneo indoor e a nessuno dei due piace scambiare più di troppo. Copil, 12 ace e 88% di punti vinti sia con la prima che con la seconda, scende volentieri a rete, prova spesso delle variazioni che nel circuito si vedono raramente e punta a far giocare il suo avversario in condizioni poco comode. Di converso, ama poco gli scambi lunghi, sbaglia spesso quando deve colpire in corsa e il rovescio, pur essendo esteticamente inappuntabile, non punge come esigerebbe il tennis aggressivo che il romeno tenta di proporre.

Il serve-and-volley che chiude il primo set, senza che si sia giocata una sola palla break e con un solo mini-break nel tie-break, è però giocato perfettamente. Haase arriva dove può, ma Copil si trova molto a suo agio nei pressi della rete. Non essendo Djokovic o Nadal, ma nemmeno Bautista-Agut o Simon, Haase non riesce a trovare lo spazio in cui far passare la palla e pareggiare sul 6-6 dopo aver annullato i primi due set point giocando attentamente i propri turni di servizio.

A quel punto, nei riquadri in alto a destra dello streaming pirata a cui abbiamo dovuto ripiegare perché nemmeno quelli di Tennis TV sono interessati a questa partita, la quota di Copil si abbassa notevolmente, divenendo ormai inutilizzabile. È come se tutti sapessero, anche meglio di Haase stesso, che Robin non troverà mai la forza necessaria per giocare bene altri due set. E dire che il primo è durato appena 47 minuti. Ma i primi game del secondo non sono altro che una veloce introduzione a quello che tutti si aspettano: il calo di Haase. E così arrivano i 10 punti di fila di Copil, dal 3-2 30-15 al 5-3, con l’ennesimo turno al servizio tenuto a zero. Haase è arrivato a 30 solo una volta in undici turni di servizio, sul 5-5 del primo set, e a quel punto Copil ha piazzato uno dei suoi 12 ace. Meglio lasciar perdere, per oggi, anche perché la prossima settimana si va a Rotterdam, che a quanto pare è molto meglio di Sofia. Meglio godersi una settimana a casa.

ATP Sofia 2018 Marius Copil Robin Haase Tennishipster


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