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Cinque cose sugli Australian Open femminili

1. Chi ci sarà e chi mancherà
Tra le qualificate al primo Slam dell’anno mancheranno cinque tenniste, compresa Flavia Pennetta che avrebbe avuto il diritto di partecipare ma com’è noto si è ritirata. Una di esse purtroppo è Karin Knapp, che due anni fa, in uno sfortunato secondo turno, si arrese a Maria Sharapova solo 10-8 nel set conclusivo. Le altre tre tenniste che mancheranno a Melbourne sono Lucie Safarova, che sarebbe stata l’ottava testa di serie, Galina Voskoboeva e Alisa Kleybanova, che avrebbero partecipato con il ranking protetto. Al loro posto entrano Kiki Bertens, Jarmila Gajdosova (che ha vinto appena una partita in dieci partecipazioni allo Slam di casa), Aliaksandra Sasnovich (che si qualifica per la prima volta di diritto al main draw di un Major dopo aver passato per ben tre volte le qualificazioni negli ultimi due anni), Elizaveta Kulichkova e Aleskandra Krunic. Hanno confermato la loro presenza con il protected ranking, per ora, Petra Cetkovska (capace di vincere un set contro Flavia Pennetta agli ultimi US Open), Vania King (che si è rivista a Shenzhen dopo un 2015 passato tra infortuni e tornei minori) e Victoria Duval. Le qualificazioni partiranno stanotte: questo significa che le tenniste che si ritireranno dopo l’inizio della gare verrano sostituite dalle lucky loser, non da chi ha il ranking più alto tra le escluse.

In tabellone mancheranno ben due top-10 anche se non si capisce bene perché la WTA non abbia ancora tolto Flavia Pennetta dal suo ranking (ammesso che non sia stata Flavia stessa a chiederlo, per tenersi aperta la possibilità di giocare alle Olimpiadi). Ci sono solo tre campionesse nel main draw (Serena Williams, Maria Sharapova e Victoria Azarenka) dato che due tenniste che hanno vinto il titolo negli ultimi cinque anni si sono ritirate, cioè Kim Clijsters e Li Na. Le wild-card sono otto e sono state assegnate a Samantha Crawford (statunitense classe ’95 che a Brisbane è arrivata fino in semifinale, giocando pure le qualificazioni), alle australiane Tammi Patterson (per i suoi risultati negli ITF di fine anno), Priscilla Hon (vincitrice dei play-off riservati agli under 18), Maddison Inglis, Kimberly Birrell e Storm Sanders, alla francese Oceane Dodin e alla cinese Xinyun Han, che ha vinto i play-off della zona Asia/Pacifico.

2. Le teste di serie
I tornei di Brisbane e Shenzhen, giocati nella prima settimana del calendario WTA, hanno sancito un sorpasso molto importante in top-10: quello di Agnieszka Radwasnka a Maria Sharapova, ora numero 4 e numero 5 del mondo. Questo significa che Sharapova, ai quarti, verrà sorteggiata contro una delle prime quattro, mentre Radwanska, teoricamente, dovrebbe avere un’avversaria più morbida. Un altro scambio notevole è stato quello tra Angelique Kerber, finalista a Brisbane, e Venus Williams, sùbito battuta a Shenzhen. La tedesca è ora al numero 7 WTA, la statunitense al numero 10. Ma dati i ritiri di Pennetta e Safarova, non cambia nulla per quanto riguarda le teste di serie: Venus è infatti ancora nel gruppo 5-8, che le garantisce un ottavo di finale meno complicato.
Questa la suddivisione delle 32 teste di serie (il sorteggio sarà nella notte tra giovedì e venerdì):

1-2: S. Williams – Halep
3-4: Muguruza – Radwanska
5-8: Sharapova – Kvitova – Kerber – V. Williams
9-12: Pliskova – Suarez-Navarro – Bacsinszky – Bencic
13-16: Vinci– Azarenka – Keys – Wozniacki
17-24: Errani – Svitolina – Jankovic – Ivanovic – Makarova – Petkovic – Kuznetsova – Stephens
25-32: Stosur – Pavlyuchenkova – Schmiedlova – Mladenovic – Begu – Lisicki – Tsurenko – Garcia

Il regolamento degli Slam prevede che le teste di serie non si possano incrociare tra loro prima del terzo turno. Al terzo turno le prime otto teste di serie non possono incontrare le tenniste comprese tra la diciassettesima e la ventiquattresima posizione e vengono quindi sorteggiate con quelle comprese tra le venticinquesima e la trentaduesima. Inoltre, le prime quattro del tabellone non possono essere sorteggiate agli ottavi contro le tenniste comprese tra la nona e la dodicesima posizione (che invece pescano quelle tra la quinta e l’ottava posizione). Questo significa che le prime quattro, agli ottavi, pescano tra la tredicesima e la sedicesima testa di serie.

Per le prime otto teste di serie i pericoli al terzo turno sembrano tre o quattro: c’è una campionessa Slam, è vero, ma Samantha Stosur si trova molto male in Australia e infatti non ha mai passato gli ottavi, perdendo spesso nei primi turni; quindi occhio piuttosto a Pavlyuchenkova, quartofinalista a Brisbane, a Mladenovic, che ha giocato i quarti a New York pochi mesi fa e a Sabine Lisicki, tennista particolarmente discontinua ma che comunque può vantare un ottavo di finale a Melbourne. Agli ottavi, com’è ovvio, gli sgambetti sono ancora più probabili. Le prime quattro (Serena Williams, Halep, Muguruza, Radwanska) troveranno Vinci, Azarenka, Keys o Wozniacki: la prima ha giocato la sua prima finale Slam pochi mesi fa, la seconda ha vinto due volte gli Australian Open, la terza difende una semifinale, la quarta vanta due finali Slam in carriera. La tennista che tutte vorranno evitare è certamente Victoria Azarenka, fresca vincitrice a Brisbane. È probabile allora che preferiranno pescare Roberta Vinci, anche se non siamo sicurissimi che Serena sia d’accordo…

Le tenniste comprese tra la quinta e l’ottava posizione (cioè Sharapova, Kvitova, Kerber e Venus Williams) incroceranno, forse, avversarie meno complicate. Pliskova è in zona top-10 ormai da molti mesi ma non ha mai giocato un ottavo di finale negli Slam; Suarez-Navarro è arrivata in semifinale a Brisbane ma a Melbourne non ha mai brillato molto, eccezion fatta per un sorprendente quarto di finale raggiunto sette anni fa; Bacsinszky ha perso all’esordio sia a Brisbane sia a Sydney; Bencic, invece, è in rampa di lancio ed è la più pericolosa delle quattro.

Per quanto riguarda i possibili incroci tra le prime otto ai quarti, non va ovviamente sottovalutata Sharapova, che oltre al titolo nel 2008 può vantare anche due finali in tempi più recenti (2012 e 2015); poi c’è Kerber, l’unica top-10 che nella prima settimana ha ottenuto un risultato notevole a Brisbane, ma che a Melbourne non ha mai passato i quarti; e poi ci sono Kvitova, sempre poco a suo agio col caldo australiano, e Venus Williams, tornata così in alto dopo qualche anno zoppicante. L’impressione è che le più difficili da affrontare siano Sharapova e Kerber, mentre le altre due potrebbero essere eliminate prima dei quarti.

Tra chi è rimasto fuori dalle prime trentadue posizioni vanno certamente segnate Camila Giorgi, perché contro le big si esalta spesso (sei vittorie in tredici incontri con le top-10); Dominika Cibulkova, finalista due anni fa; Madison Brengle, capace di arrivare fino agli ottavi di finale nella scorsa edizione; Eugenie Bouchard, alla ricerca di sé stessa, che rappresenterebbe un primo turno ostico per buona parte delle teste di serie; e infine Johanna Konta, partita male nel 2016, ma capace di vincere tredici partite di fila tra ITF e US Open 2015 prima di arrendersi agli ottavi contro Petra Kvitova (nei turni precedenti aveva battuto Muguruza e Petkovic).

Maria Sharapova agli Australian Open 2016
Maria Sharapova debutterà direttamente a Melbourne, essendosi ritirata a Brisbane.

3. Le italiane
Privo di Flavia Pennetta, ritirata dalle competizioni, di Karin Knapp, infortunata, e forse anche di Francesca Schiavone, che dovrà giocare le qualificazioni per centrare il record di partecipazioni consecutive negli Slam detenuto da Ai Sugiyama, il gruppo delle azzurre è ridotto a tre elementi. Due di loro sono comprese tra le teste di serie (Roberta Vinci, numero 13, e Sara Errani, numero 17), la terza è rimasta fuori per una sola posizione (Camila Giorgi).

Se Roberta passerà indenne i primi due turni, potrebbe trovarsi di fronte una delle otto tenniste comprese tra la diciasettesima e la ventiquattresima posizione. A occhio gli incroci più sfortunati sarebbero quelli con Ana Ivanovic (la serba conduce 6-3 i precedenti) e con Sloane Stepehens, campionessa a Shenzhen e semifinalista agli Australian Open tre anni fa. Anche Jelena Jankovic è avanti nei precedenti, 5-3, ma l’ultimo lo ha perso proprio la settimana scorsa a Brisbane; equilibrate le sfide con la sua nuova compagna di doppio Svetlana Kuznetsova (3-3) e con Andrea Petkovic (1-1). Ekaterina Makarova l’ha eliminata un anno fa, ma è un po’ in crisi di risultati, così come Elina Svitolina. Suggestivo l’eventuale derby con Sara Errani: le due ex-compagne di doppio non si incontrano da più di due anni e soprattutto non si incontrano da quando hanno deciso di non giocare più assieme in doppio. Se arriverà agli ottavi, Vinci potrebbe affrontare una delle prime quattro del tabellone. Non vogliamo nemmeno immaginare cosa potrebbe accadere in un nuovo incontro con Serena Williams, per cui ci limitiamo a sottolineare i precedenti con Halep (3-2 per la romena) e con Radwanska (7-2 per la polacca). Muguruza, invece, non ha mai incontrato la tarantina.

Per Errani, rimasta fuori di un soffio dalle prime 16, il terzo turno sarà con una tennista compresa tra la nona e la sedicesima posizione. Come detto il gruppo 13-16 sembra addirittura più competitivo di quello 9-12: tra Azarenka e Pliskova, per dire, non c’è dubbio su chi sia meglio pescare. Ma per Sara potrebbe andare bene anche Carla Suarez-Navarro, battuta proprio questa settimana a Sydney, oppure una Bacsinszky che deve ancora abituarsi al suo nuovo status. Decisamente più ostiche Bencic, Keys e Wozniacki. Su Giorgi si è detto e ridetto tutto: considerato come gioca con le più forti e cosa è capace di fare con le tenniste alla sua portata, meglio sperare in un sorteggio sfortunato. Ma anche così non è mica detto che vinca, eh.

4. Il programma
Ci sono dieci ore di differenza tra Melbourne e l’Italia, quindi per lo spettatore europeo è sempre difficile seguire i primi turni, mentre la finale, giocandosi nella sera australiana, si può agevolmente seguire dopo aver fatto colazione. Si comincia alle 11 di mattina, quando in Italia è passata da un’ora la mezzanotte, e poi si prosegue fino alla sera sui campi coperti (cioè Rod Laver Arena, Hisense Arena e Margaret Court Arena). Le qualificazioni cominceranno stanotte e proseguono fino a domenica. Il primo giorno di gioco del main draw è lunedì 18 gennaio, la finale è prevista per sabato 30 gennaio. Questo il programma completo del torneo femminile:

Lunedì 18 gennaio – martedì 19 gennaio: primo turno
Mercoledì 20 gennaio – giovedì 21 gennaio: secondo turno
Venerdì 22 gennaio – sabato 23 gennaio: terzo turno
Domenica 24 gennaio – lunedì 25 gennaio: ottavi di finale
Martedì 26 gennaio – mercoledì 27 gennaio: quarti di finale
Giovedì 28 gennaio: semifinali, non prima delle 13:30 (le 3:30 italiane)
Sabato 30 gennaio: finale, non prima delle 19:30 (le 9:30 italiane)

Francesca Schiavone si allena durante gli Australian Open 2016
A Melbourne 2011 Francesca Schiavone ha giocato il match più lungo di sempre della storia della WTA.

5. I record
Serena Williams cercherà di vincere il suo 22mo Slam, eguagliando Steffi Graf al primo posto di titoli vinti nell’Era Open. La tennista che ne ha vinti di più in assoluto, Margaret Court, ne ha vinti invece 24. Il settimo titolo australiano migliorerebbe il record che già detiene (sempre nell’Era Open, perché Court ne ha vinti 11 in totale): lo Slam di Melbourne diventerebbe quello con più vittorie nella carriera della statunitense dato che, per ora, ha vinto sei titoli anche a Wimbledon e a New York. Se vincesse il titolo, inoltre, porterebbe a cinque la striscia di anni consecutivi con almeno una vittoria Slam, cosa che non le era mai capitata prima. Non sono molte le tenniste ad aver vinto sette volte lo stesso Slam: Chris Evert (7 Roland Garros), Martina Navratilova (9 Wimbledon) e Steffi Graf (7 Wimbledon). Serena diventerebbe così la quarta dell’Era Open.

Maria Sharapova, quinta testa di serie, cercherà di interrompere un digiuno che dura da un anno e mezzo (l’ultimo Slam vinto fu a Parigi nel 2014) e di tornare a vincere uno Slam sul cemento dopo otto anni (Australian Open 2008). Per lei si tratterebbe del sesto Slam complessivo, uno in più di Martina Hingis, uno in meno rispetto a Evonne Goolagong, Justine Henin e Venus Williams. Per Victoria Azarenka, invece, il titolo australiano sarebbe il terzo in carriera, tanti quanti Navratilova e Hingis, e anche il terzo complessivo, visto che dopo la doppietta 2012-2013 non ha più vinto da nessun’altra parte a livello Major.

Chiudiamo ancora una volta con Francesca Schiavone, che partirà dalle qualificazioni per la prima volta da oltre quindici anni (l’ultima volta fu agli US Open 2000 e riuscì ad arrivare fino al terzo turno del tabellone principale). Se dovesse superare i tre turni preliminari parteciperà ad uno Slam per la sessantaduesima volta consecutiva ed eguaglierà così Ai Sugiyama.

Australian Open 2016


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